IPS è un acronimo inglese che significa In-Plane Switching, letteralmente “variazione nel piano“. Si riferisce alla tecnologia con cui sono costruiti alcuni fra i migliori monitor per PC attualmente disponibili.
Rispetto a un pannello TN, infatti, un pannello IPS ha i cristalli liquidi disposti in modo orizzontale rispetto al piano del pannello. Il funzionamento di base è il medesimo che in altri schermi LCD: quello che cambia è il modo in cui i cristalli reagiscono alla corrente.
Infatti, sottoposti all’azione di un campo elettrico i cristalli liquidi ruotano su se stessi, ma rimanendo sempre paralleli al pannello.
Presentata con la vera novità degli schermi LCD dopo l’introduzione dei pannelli TN, la tecnologia IPS è riuscita a ovviare ai loro problemi.
I monitor IPS infatti presentano degli innegabili vantaggi:
- maggiore brillantezza e definizione del colore;
- angoli di visione molto più ampi.
Queste due caratteristiche, unite a una maggiore densità dei neri e della resa cromatica, rendono i pannelli IPS perfetti per applicazioni grafiche professionali.
Non solo, IPS sono anche i display di molte TV e gli schermi della maggior parte degli smartphone oggi presenti in commercio.
Tuttavia, la disposizione in parallelo dei cristalli liquidi pregiudica la reattività nella rotazione dei cristalli su se stessi. Ecco allora i principali difetti dei monitor IPS:
- tempi di risposta mediamente più alti rispetto a un monitor TN;
- refresh rate bassi, anzi spesso fissi ai 60 Hz
- costo più alto a parità di specifiche.
Negli ultimi anni, la tecnologia IPS si è evoluta e non è difficile trovare monitor IPS con alte frequenze di refresh e bassi tempi di risposta. Ma il costo sale di conseguenza.
Se ti incuriosisce questa tecnologia, dai pure un’occhiata alla mia guida approfondita sulle differenze fra TN e IPS! 😉