Ormai tutti parlano di smart speaker. Le loro vendite sono cresciute a dismisura, e di conseguenza sono aumentate anche le alternative fra cui scegliere.
Nati per mostrare come gli assistenti vocali fossero un utile supporto alle attività quotidiane, questi dispositivi sono sempre più diventati parte delle nostre vite. 🙂
Oggi infatti ciò che contraddistingue uno smart speaker non è soltanto la varietà di compiti che può eseguire.
Oggi, puoi contare su una maggiore interazione con l’assistente vocale, integrazione con i servizi online e un maggiore ruolo nell’ecosistema domestico.
Ma cos’è uno smart speaker e soprattutto: come funziona? Seguimi nell’articolo per saperne di più, ed essere pronto quando vorrai acquistarne uno! 😉
Contenuti dell'articolo
Come funziona uno smart speaker?
Il miglior modo per capire cos’è uno smart speaker è partire dalla traduzione: altoparlante intelligente. Infatti, si tratta di una cassa audio dotata di intelligenza artificiale.
Puoi considerarlo come una sorta di maggiordomo virtuale al quale chiedere informazioni o demandare alcuni compiti. 🙂
Questa doppia natura si è rivelata una vittoria, perché ti permette di usare il dispositivo:
- come una qualsiasi cassa Bluetooth, per ascoltare della musica o l’audio di un film;
- come un’interfaccia che ti dà una mano a gestire la tua giornata e i dispositivi smart connessi alla tua rete casalinga.
Una funzione non esclude l’altra, proprio perché l’attività dell’assistente vocale è integrata totalmente in quella della cassa wireless.
Per farti un’idea preliminare, puoi dare uno sguardo veloce alla diversità dei modelli oggi disponibili nella pagina Amazon dedicata agli smart speaker! 🙂
Per conoscere di più sul loro funzionamento, invece, scorri in basso e continua la lettura!
Smart Speaker: cassa audio o assistente vocale?
Solitamente, l’hardware di un altoparlante intelligente è di ottima qualità anche nei modelli della fasce più basse del mercato.
Questa scelta è giustificata da diversi motivi:
- il microfono deve poter captare le richieste anche da fuori la stanza in cui si trova;
- l’audio deve arrivare anche a distanze superiori a qualche metro;
- il dispositivo deve resistere bene a potenziali cadute.
In particolare, per quanto riguarda la componentistica, sono questi tre parametri a subire un miglioramento nelle versioni più costose. Ma già nei dispositivi più accessibili, puoi stare certo che la qualità di ascolto e riproduzione sarà ottima! 🙂
Chiarito questo punto, devi sapere che il cuore di uno smart speaker è in realtà l’intelligenza artificiale che anima l’assistente vocale.
Intelligenza artificiale: il cuore di uno smart speaker
Lavorare sull’intelligenza artificiale di uno smart speaker è un compito molto complesso ma necessario. A differenza degli smartphone, infatti, questi altoparlanti devono riuscire a:
- riconoscere con precisione diverse intonazioni e inflessioni territoriali di una lingua;
- eseguire compiti più specifici rispetto a un normale telefono;
- dialogare con altri smart devices presenti in casa.
Per questa ragione, sin dalla commercializzazione dei dispositivi Amazon Echo nel 2014, l’obiettivo dei produttori è sempre stato quello di migliorare l’assistente vocale.
In effetti, si potrebbe dire che il criterio principale che porta alla scelta di uno smart speaker è proprio quello riguardante l’IA.
Quanti comandi riconosce? È capace di distinguere la voce del proprietario rispetto, per esempio, a quella di un presentatore televisivo o di una televendita?
Se ci fai caso, è lo stesso problema di quando sullo smartphone si attiva d’improvviso l’assistente Google, che deve aver captato il comando da altre fonti audio. 🙂
Un buon modo per rendere più efficiente uno smart speaker riguarda le skill, ovvero delle vere e proprie app che puoi attivare sul tuo dispositivo.
Così, potrai accedere a funzionalità e servizi non presenti nella build predefinita del tuo altoparlante intelligente. Fra le altre cose, le skill permettono di ampliare il set dei comandi vocali e forniscono nuovi strumenti all’assistente vocale. 🙂
Come usare uno smart speaker
Uno dei maggiori vantaggi di uno smart speaker è quello che riguarda l’immediatezza dell’operazione, possibile proprio grazie al lavoro sull’intelligenza artificiale. Utilizzare un altoparlante di questo tipo e interagire con l’assistente vocale, infatti, è davvero semplice. 🙂
La prima cosa da fare è l’installazione, sempre guidata e veloce, in modo da impostare i principali parametri del dispositivo. Successivamente, dovrai collegarlo alla tua rete Wi-Fi.
In modo facoltativo, potrai decidere se attivare le varie skill e collegare allo smart speaker servizi, prodotti o applicazioni dedicate.
Di norma, quando è acceso uno smart speaker sta in attesa della cosiddetta wake-up word, ovvero la parola che ne attiva le funzioni. Questa varia a seconda della marca della cassa e del tipo di assistente vocale:
- “Alexa” per quanto riguarda la serie Echo di Amazon;
- “Ok Google” per Google Home;
- “Hey Siri” per i dispositivi di Apple.
L’interazione con l’intelligenza artificiale avviene come se fosse una normale conversazione: il tuo comando verrà eseguito immediatamente, senza alcun ritardo! 😉
Smart Speaker: quali sono i principali e quali acquistare?
In questo campo, gli smart speaker più conosciuti e ottimizzati appartengono a tre colossi del settore informatico:
- Amazon, con la linea Echo e l’assistente Alexa;
- Google, con i suoi Google Home e il Google Assistant;
- Apple, con Homepod e Siri.
Attualmente, i dispositivi migliori per rapporto qualità/prezzo sono senz’altro quelli di Amazon, anche soltanto per una questione temporale.
È stata infatti l’azienda di Bezos e introdurre nel mercato consumer una cassa audio dotata di intelligenza artificiale. 🙂
Seguono Google e Apple, arrivate dopo ma con un’esperienza nel settore elettronico che Amazon non può avere, se non indirettamente.
Come vedi, ognuna delle tre tipologie ha un assistente vocale proprietario. Tuttavia, ciò non impedisce che altre aziende possano dotarsi di un’intelligenza artificiale terza.
È il caso di Sonos One, che ho recensito di recente, tramite il quale potrai interagire con Alexa e con tutti i suoi servizi! 😉
Svantaggi di uno smart speaker
Il quadro che ho delineato finora parla soltanto degli aspetti positivi dell’avere uno smart speaker in casa. Sfortunatamente, anche questi nuovi dispositivi presentano alcune criticità che dovrai conoscere prima di qualsiasi acquisto.
Si tratta principalmente di tre aree. Vediamole insieme! 😉
#1 Problemi di riconoscimento vocale
Te ne ho parlato poco più su, soprattutto per quanto riguarda le sfide per chi vuole sviluppare un’intelligenza artificiale.
Immagina uno smart speaker che non riesca a distinguere fra la tua voce (o la voce di qualcuno presente a casa tua) e la voce di uno spot in tv, portandoti a effettuare un acquisto non desiderato.
Fortunatamente, il lavoro sull’assistente vocale migliora con il tempo. Con gli anni l’interazione con uno smart speaker ha diminuito l’incidenza di questo problema. 🙂
#2 Problemi legati alla privacy
Uno smart speaker è un dispositivo che, quando è acceso, è sempre in ascolto. Cosa succederebbe se fosse ammesso come prova nel caso di un crimine?
O ancora: che fine fanno i dati di ascolto attivo e passivo dello smart speaker? Molte volte vengono utilizzati in anonimo per migliorare le performance dell’intelligenza artificiale.
Ciò che è certo, tuttavia, è che la presenza di un orecchio sempre attivo genera qualche problema di privacy, e non sempre è qualcosa che si considera quando se ne compra uno.
#3 Problemi di sicurezza
In quanto oggetto tecnologico, anche uno smart speaker potrebbe essere soggetto ad attacchi da parte di un hacker.
È vero, posta così è una questione gravissima, ma in realtà questi dispositivi sono molto difficili da violare. Già le prime generazioni di Amazon Echo erano ben protette, e le migliorie dell’azienda si sono concentrate anche su questo versante.
Tuttavia, non sarà mai possibile eliminare totalmente il rischio, ma dovrebbe essere sufficiente ridurlo al minimo. Per questa ragione, consiglio l’uso di uno smart speaker, ma senza perdere di vista che si tratta sempre di un computer. 😉
Conclusioni: gli smart speaker sono il futuro?
Sicuramente, gli smart speaker hanno mostrato come possa essere utile:
- interagire con un assistente vocale per chiedere informazioni ed eseguire comandi
- coordinare una serie di dispositivi smart in un ambiente domotico
In entrambi i casi l’obiettivo è il miglioramento della qualità della vita e il rendere più comode alcune operazioni domestiche.
Da questo punto di vista, senza dubbio gli smart speaker rappresentano un futuro che, se non alle porte, è sicuramente più vicino di quanto sembra! 🙂