Dispositivi portatili come smartphone e smartwatch, e non solo, sono oggi parte della nostra vita quotidiana.
Che vengano utilizzati per svago o lavoro, per navigare su Internet o per tracciare l’attività sportiva, sono diventati ormai insostituibili. 🙂
Lo stesso purtroppo non si può dire delle loro batterie, che spesso si ritrovano con percentuali a cifra singola, magari in un momento importante.
In questi casi, è buona abitudine avere con sé un power bank, un caricabatterie portatile che puoi collegare al tuo dispositivo quando è scarico. 😉
Sul mercato, però, esistono tantissime alternative e non tutte sono affidabili, o di buona qualità. Cosa fare, allora? Prendere il primo modello che capita oppure rinunciare?
In questa guida, vedremo più da vicino come scegliere un power bank, passando in rassegna le caratteristiche principali e alcuni consigli più specifici.
Scorri in basso per leggerla!

Contenuti dell'articolo
Perché scegliere un buon power bank?
Capire perché acquistare un power bank non è difficile: nel momento in cui hai bisogno di avere una batteria per i tuoi dispositivi, allora un caricabatterie portatile diventa uno strumento utile. Perfino necessario.
E le occasioni in cui potresti aver bisogno di un power bank sono diverse:
- viaggi in aereo, treno e autobus, specialmente se molto lunghi e senza possibilità di collegare il cellulare a prese USB, o escursioni più o meno complesse;
- lavoro in mobilità, soprattutto se usi il telefono come hotspot o come ripetitore WiFi, oppure hai un router 4G portatile;
- emergenze, quando hai il cellulare o un altro dispositivo scarico e devi necessariamente contattare qualcuno, o avviare il navigatore.
Come vedi, le occasioni in cui può essere utile avere con sé un power bank sono diverse. Certo, è vero che oggi gli smartphone hanno batterie sempre più affidabili, ma è sempre meglio avere un piano B, no? 😉
Diverse invece sono le ragioni che spiegano perché scegliere un buon power bank. E alcune le vedremo anche nel corso della guida.
Oltre agli scenari in cui è fondamentale avere un po’ di carica in più, è più che importante optare per i migliori power bank.
Anche qui, ci sono varie motivazioni da tenere in considerazione:
- offrono una ricarica più rapida e più stabile;
- durano di più nel medio e lungo periodo;
- evitano di danneggiare i dispositivi che ricaricano;
- hanno protezioni contro surriscaldamento, cortocircuito e sovraccarico;
- sono realizzati in materiali robusti.
Caratteristiche di questo tipo possono sembrare secondarie, rispetto a power bank che costano pochissimo e sembrano offrire specifiche eccezionali.
Diffida sempre ma, allo stesso tempo, cerca di comprendere quali aspetti sono davvero importanti, e scegliere il power bank giusto di conseguenza. 😉
Vediamo come!
Come scegliere un power bank
Dopo aver capito perché un acquisto attento e consapevole è importante, vediamo adesso come scegliere un power bank.
Le caratteristiche da tenere a mente sono diverse, ma tutte sono abbastanza utili per aiutarti a trovare il modello giusto per le tue esigenze.
Ecco quali sono:
- form factor;
- capacità;
- numero di porte;
- velocità di ricarica;
- sicurezza.
Andiamo con ordine! 😉
Form factor
Per capire come scegliere un power bank, partiamo dalla sua caratteristica più vistosa: il form factor, o fattore di forma del dispositivo.
A prima vista, potresti pensare che si tratta soltanto di una questione di estetica e design, ma il formato riguarda anche altri aspetti.
Fra questi ultimi, ci sono:
- forma, che si può adattare al trasporto in tasca oppure nello zaino, e così via;
- peso, che può rendere più leggero e facilmente trasportabile il dispositivo oppure no;
- materiali, che influiscono sul peso e sulla durabilità nel tempo;
- resistenza, che può essere alle cadute o ad acqua e polvere, grazie alla certificazione IP.
Ovviamente, se scegli un power bank compatto non puoi aspettarti una grande capacità della batteria interna. Potrai tuttavia contare su un caricabatterie portatile estremamente leggero.
Viceversa, difficilmente porterai con te un modello più grande e pesante, che tuttavia può fungere da caricatore domestico plug and play. 😉
Capacità
Se il form factor di un power bank può ancora riguardare anche il gusto estetico, con la sua capacità entriamo direttamente sulla funzionalità del dispositivo.
Questo valore infatti esprime la capacità della batteria in mAh, milliampereora, la stessa unità di misura che si usa per le batterie di smartphone e smartwatch.
Ad un numero maggiore corrisponde una maggiore capacità: puoi trovare power bank da 10000 mAh, da 20000 mAh e anche superiori.
Se consideri che uno smartphone ha una batteria da 4000 mAh, in media, allora puoi già immaginare l’utilità di un caricatore portatile.
Ma non è tutto. Con un power bank da 10000 mAh non potrai ricaricare uno smartphone da 4000 mAh due volte e mezzo.
La capacità di ricarica dipende infatti:
- dalla tensione interna della batteria del power bank, che di solito è a 3.7 V;
- dalla tensione di ricarica dovuta allo standard USB, che è di 5 V.
Ciò vuol dire che la capacità nominale di un power bank non indica strettamente la sua capacità di ricarica tramite USB.
Per saperlo, basta eseguire questa semplice operazione, che riporto qui di seguito:
- mAh dichiarati x 3.7 V / 5 V
In questo modo potrai ottenere il valore di mAh realmente utilizzabile dal power bank per ricaricare i tuoi dispositivi.
Facendo un esempio, un classico power bank da 10000 mAh ha in realtà un valore di 7400 mAh. Potrai ricaricare la batteria da 4000 mAh del tuo smartphone per un intero ciclo, e un altro quasi completo. 🙂
Andando alle capacità più diffuse, il minimo è spesso di 5000 mAh, che però ti permetteranno a stento una ricarica dello smartphone. O qualcosa di più se vuoi ricaricare uno smartwatch o cerchi la portabilità. 😉
Altre capacità diffuse sono:
- 10000 mAh, per viaggi brevi e ricariche d’emergenza;
- 20000 mAh, per un uso regolare e ricaricare più dispositivi allo stesso tempo;
- più di 20000 mAh, per lavoro e viaggi più lunghi, per tablet e laptop.
Come vedremo fra poco, tuttavia, anche la velocità di ricarica ha la sua importanza. 🙂
Numero di porte
Per ricaricare un qualsiasi dispositivo compatibile, un power bank ha ovviamente una o più porte a cui collegare il cavo USB.
Anche in questo caso, tuttavia, non tutti i modelli sono uguali: alcuni hanno una sola porta USB, mentre altri dispongono di più porte, anche di diverse tipologie.
Da questo punto di vista, è meglio scegliere un power bank con:
- una sola porta, se ne fai un uso base e carichi soltanto lo smartphone;
- più porte USB Tipo A, se ricarichi diversi dispositivi, magari in contemporanea;
- più porte USB di diversi tipo, per esempio Tipo A e Tipo C, per più dispositivi anche recenti.
In realtà ci sono power bank che dispongono ancora delle vecchie porte micro-USB, ma spesso si tratta di porte per la ricarica della loro batteria interna. Non dei dispositivi.
A questo proposito, è fondamentale controllare qual è la funzione delle porte presenti. Non tutte ricaricano i dispositivi collegati, mentre alcune servono alla ricarica interna. 😉
Velocità di ricarica
Le differenze fra i vari power bank si esprimono anche nella velocità di ricarica che sono in grado di offrire. Questo valore infatti dipende soprattutto da:
- tipologia delle porte, come abbiamo già visto;
- potenza delle porte, misurata in Watt;
- supporto a tecnologie avanzate come PD, Power Delivery, e QC, Quick Charge.
L’energia erogata dalle porte dei power bank si misura in Ampere, mentre la potenza delle porte si misura in Watt.
In generale, le porte possono essere da:
- 1 A (5 W), per una carica lenta;
- 2,4 A (12 W), per una carica normale;
- 3 A (15 W), per una super carica.
Alcuni modelli possono anche erogare più energia e quindi servire a ricaricare dispositivi come laptop e tablet. Dovrai controllare le tipologie di porte presenti e la potenza di ciascuna. 😉
Ricorda inoltre che il power bank è soltanto uno dei due nodi che partecipano alla ricarica: anche l’altro dispositivo dovrà supportare queste velocità.
E lo stesso discorso vale per le tecnologie avanzate come PD e QC, rispettivamente Power Delivery e Quick Charge, che assicurano maggiori velocità di ricarica. 😉
Sicurezza
Una batteria al litio, cuore di qualsiasi power bank, può surriscaldarsi o anche finire per esplodere, soprattutto in determinate condizioni.
Controlla la presenza di standard internazionali di sicurezza come CE, FCC e RoHS, ma assicurati anche che il modello abbia la protezione da:
- sovraccarico;
- cortocircuito;
- surriscaldamento.
Per esempio, è normale che un power bank si surriscaldi quando deve ricaricare una batteria. Non è invece normale che rimanga caldo anche dopo aver completato la carica.
Di conseguenza, sono da evitare dispositivi senza marca o troppo economici: non puoi sapere quali sono i compromessi raggiunti per abbassare il prezzo.
Allo stesso tempo, valuta soluzioni che offrono garanzia e servizio clienti, così da scegliere power bank affidabili nel tempo.
Meglio spendere qualcosa di più che rischiare. 🙂
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Conclusioni
Sapere come scegliere un power bank può fare la differenza fra un dispositivo utile e uno che non funziona bene, o può diventare pericoloso.
Come hai potuto leggere, non ci sono tantissime caratteristiche da prendere in considerazione, ma si tratta di aspetti importanti da non sottovalutare.
Per qualsiasi dubbio, scrivi pure un commento qui sotto.
Se invece stai valutando di acquistare un dispositivo di questo tipo, qui trovi la guida ai migliori power bank! 😉